
Cronaca
Il Comitato NO Inceneritore ricorre alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo
Nel settembre 2024 la sentenza sfavorevole della Corte di Cassazione nella battaglia contro l'impianto NewO tra Bari e Modugno
Modugno - giovedì 22 maggio 2025
15.36
Il "COMITATO NO INCENERITORE" di Bari guidato dalla prof.ssa Corsina Depalo ha presentato ricorso alla Corte Europea per i diritti del uomo con l'assistenza legale dall'avv. Luigi Campanale per ottenere un equo processo in base alle norme europee.
Detto ricorso è stato dichiarato ammissibile e risulta essere in attesa di decisione.
Come noto la vertenza del COMITATO NO INCENERITORE nato a Bari il 3 maggio 2018 per contrastare la costruzione in zona Asi Bari-Modugno, località Bari dell'inceneritore a ossicombustione di rifiuti urbani e speciali-pericolosi della società foggiana Newo SpA, destinataria di autorizzazioni regionali AIA e VIA del 2018 , ha dovuto subire una sentenza sfavorevole della Cassazione il 9 settembre 2024 con addebito delle spese di giudizio. Un ricorso in Cassazione che si era reso necessario per annullare la sentenza sfavorevole del Consiglio di Stato del 2022 che ignorando la norma europea e la sua giurisprudenza, aveva cancellato la sentenza del TAR Puglia di Bari del 2021 favorevole al comitato con l'accoglimento di tutte le sue ragioni e con l'annullamento delle autorizzazioni della Regione Puglia.
Il Comitato, che ha visto al suo fianco nella vertenza legale il Comune di Bari e i Comuni dell'Ambito Aro Ba 2 guidato dal Comune di Modugno e alcune note associazioni fino al ricorso in Consiglio di Stato, ha dovuto successivamente prendere atto della decisione di tali soggetti di non proseguire nel ricorso in Cassazione.
Il COMITATO NO INCENERITORE ha contestato nel suo contenzioso legale, il fattore tecnologico dell'impianto di incenerimento progettato dalla Newo, come accertato da esperti del settore, completamente privo di un'adeguata sperimentazione avvenuta in scala ridotta nell'impianto Itea di Gioia del Colle, impianto al centro di proteste della cittadinanza e a fasi alterne oggetto di sequestro da parte dell'Autorità Giudiziaria.
Il COMITATO NO INCENERITORE è oggi l'unico soggetto titolato a ricorrere alla Corte Europea per i diritti dell'uomo per la corretta applicazione della normativa autorizzatoria, per la salvaguardia dei principi legislativi sullo smaltimento e trattamento dei rifiuti "The end of waste " (cessazione rifiuto) e per la salute dei cittadini.
Detto ricorso è stato dichiarato ammissibile e risulta essere in attesa di decisione.
Come noto la vertenza del COMITATO NO INCENERITORE nato a Bari il 3 maggio 2018 per contrastare la costruzione in zona Asi Bari-Modugno, località Bari dell'inceneritore a ossicombustione di rifiuti urbani e speciali-pericolosi della società foggiana Newo SpA, destinataria di autorizzazioni regionali AIA e VIA del 2018 , ha dovuto subire una sentenza sfavorevole della Cassazione il 9 settembre 2024 con addebito delle spese di giudizio. Un ricorso in Cassazione che si era reso necessario per annullare la sentenza sfavorevole del Consiglio di Stato del 2022 che ignorando la norma europea e la sua giurisprudenza, aveva cancellato la sentenza del TAR Puglia di Bari del 2021 favorevole al comitato con l'accoglimento di tutte le sue ragioni e con l'annullamento delle autorizzazioni della Regione Puglia.
Il Comitato, che ha visto al suo fianco nella vertenza legale il Comune di Bari e i Comuni dell'Ambito Aro Ba 2 guidato dal Comune di Modugno e alcune note associazioni fino al ricorso in Consiglio di Stato, ha dovuto successivamente prendere atto della decisione di tali soggetti di non proseguire nel ricorso in Cassazione.
Il COMITATO NO INCENERITORE ha contestato nel suo contenzioso legale, il fattore tecnologico dell'impianto di incenerimento progettato dalla Newo, come accertato da esperti del settore, completamente privo di un'adeguata sperimentazione avvenuta in scala ridotta nell'impianto Itea di Gioia del Colle, impianto al centro di proteste della cittadinanza e a fasi alterne oggetto di sequestro da parte dell'Autorità Giudiziaria.
Il COMITATO NO INCENERITORE è oggi l'unico soggetto titolato a ricorrere alla Corte Europea per i diritti dell'uomo per la corretta applicazione della normativa autorizzatoria, per la salvaguardia dei principi legislativi sullo smaltimento e trattamento dei rifiuti "The end of waste " (cessazione rifiuto) e per la salute dei cittadini.