Spiagge accessibili per disabili grande
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Politica

Verso le elezioni a Modugno, Cramarossa: "Disabilità come valore aggiunto, necessario creare una rete"

Appuntamento online organizzato dal candidato sindaco del centrosinistra per discutere di come sfruttare al meglio le capacità dei diversamente abili

Promuovere la disabilità come valore aggiunto, e non come impedimento o freno. Spesso si tende a considerare le diverse abilità solo nell'ottica del sostegno passivo e a senso unico, ma la vera sfida deve essere quella di puntare sul valore delle capacità dei diversamente abili per arricchire la società che li sostiene. Questo si può fare solo attraverso la costruzione di una rete che unisca tutti gli operatori del settore: servizi sociali, cooperative e centri di assistenza e ascolto, Asl territoriale.

Nell'incontro "La disabilità e il sociale che la sostiene", organizzato online dal candidato sindaco Cramarossa, si è voluto evidenziare proprio questo ruolo di sostegno, e mai peso, che lega a doppio senso la società e la disabilità. Ma come poter praticamente creare un progetto di welfare generativo che possa rispondere all'esigenza di assistenza ma anche di inclusione sociale? Ne abbiamo parlato con alcuni rappresentanti di realtà territoriali che, da anni, si occupano di sostegno, educazione e supporto delle famiglie di soggetti con particolari esigenze formative: Paolo Giannini, Neuropsichiatra infantile Asl Bari, Tonia Appice, direttivo comitato consultivo misto Asl Bari, Anna Corriero, presidente della cooperativa sociale Il Labirinto, Carmen Spagnuolo della cooperativa sociale "Il villaggio degli Eroi", Antonella Robortaccio, presidente della cooperativa sociale "Solidarietà", Francesca Bartolomeo, coordinatrice centro di ascolto per le famiglie "Ohana", cooperativa sociale "Sole e Luna" e Francesco Magistà, avvocato Disability Manager ed esperto di tutela delle persone con disabilità. Paolo Giannini, neuropsichiatra infantile Asl Bari che dal 1996 si occupa di disabilità degli adulti ma anche dei più piccoli, ha tracciato un quadro di questa utenza nella nostra città che comprende quesi il 6% della popolazione.

"Son quasi 250 i minori che vengono seguiti per l'integrazione scolastica; con le nostre competenze costruiamo un programma idoneo allo sviluppo dei minori. Offriamo anche un programma riabilitativo e supporto alle famiglie, ma quello che ci manca sono le strutture. Un servizio idoneo negli spazi e nel personale comporterebbe un miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti; ma per fare questo servirebbe un aumento del personale a disposizione e strutture idonee, anche all'aperto". Il primo luogo da sostenere, per iniziare un processo di accrescimento e assistenza, è la famiglia. Sono i genitori e coloro che si occupano dei minori che, attraverso un'attenta osservazione della crescita del minore, soprattutto nel primo anno di età, possono fare la differenza.

"Le famiglie non devono essere lasciate sole – spiega Tonia Appice, membro del direttivo comitato consultivo misto Asl Bari e presidente dell'associazione "Cigno Bianco" – Da mamma di un ragazzo diversamente abile mi rendo conto di quanto sia importante il sostegno delle associazioni. Spesso le famiglie si sentono sole e abbandonate. Il Covid ha acuito questo senso di isolamento per questo l'Asl ha cercato di fornire sostegno attraverso le videochiamate e attività a distanza. La ripresa è dura, con la pandemia sono cambiati gli iter. Tutto viene rimodulato. Sono stati tre mesi di martirio ma la musica, come strumento terapeutico, ci ha aiutato molto". Puntare sulle professionalità, sostiene Antonella Robortaccio, presidente della cooperativa sociale "Solidarietà", e sulla formazione di operatori qualificati deve essere la chiave di volta per fornire un servizio utile e concreto.

" Il cammino verso la disabilità deve essere semplice e concreto ma non improvvisato – afferma – da ben 25 anni formiamo personale proveniente da percorsi di integrazione, creando l'assistenza domiciliare. Il nostro lavoro è composto in buona parte di volontariato, ma nonostante questo deve essere di qualità e di reale aiuto per le famiglie".

La condizione di disabilità è spesso accompagnata da un profondo isolamento sociale. Dopo il periodo scolastico spesso c'è il vuoto e una vita ai margini. Per combattere questa situazione di disagio associazioni come "Il Villaggio degli Eroi", rappresentata dalla psicologa Carmen Spagnuolo, sono spesso in prima linea.

"Tutte le storie dei nostri assistiti sono accomunate da un grande isolamento sociale – fa sapere - Questa solitudine deve essere combattuta con un grande cuore. Bisogna puntare sulla professionalità dell'operatore e la sinergia con le istituzioni".
Non solo coloro che sono diversamente abili hanno bisogno di sostegno, ma anche coloro che vengono da realtà difficili non devono essere lasciati indietro. Anna Corriero, presidente della cooperativa sociale "Il Labirinto", ha spiegato l'importanza di un supporto anche per i ragazzi provenienti da realtà a rischio.

"Al momento l'Asl e le associazioni non riescono a rispondere a tutte le esigenze dei minori e delle loro famiglie – commenta – sono troppo poche le figure professionali formate e le strutture troppo spesso inadeguate. Durante il Covid le famiglie che già percepivano il sussidio non hanno potuto fare domanda per i buoni spesa, finendo letteralmente per non sapere di che mettere a tavola. Grazie alla cooperazione tra le associazioni abbiamo garantito il sostentamento alle realtà che spesso non sono seguite da nessuno".

Anche il centro famiglie, cooperativa sociale del territorio "Sole Luna", rientra tra quelle realtà che, oltre ad occuparsi di disabilità, si batte per l'integrazione in genere. Lo fa, come specifica la presidentessa Francesca Bartolomeo, attraverso iniziative come lo sportello per gli immigrati o il centro di ascolto "Ohana" per le famiglie che, in maniera gratuita, hanno a disposizione pedagogisti, assistenti sociali, animatori e consulenze legali. " Un Progetto a tutto tondo – fa sapere - dalla prevenzione e informazione al sostegno e animazione culturale. Finalmente, anche su Modugno, nel 2017 si è creato un piccolo centro di ascolto per le famiglie, grazie alla legge 285 che ha sempre guardato all'opportunità di avere un luogo fisico per ascoltare le famiglie. Eravamo in ritardo". L'avvocato ed ex assessore ai servizi sociali del comune di Conversano Francesco Magistà ha fatto riferimento all'EMPOWERMENT come parola chiave; il termine circoscrivere la capacità di affrancarsi, da parte di cittadini con disabilità, dell'aiuto istituzionalizzato. Calibrare interventi a misura della persona per far si che quest'ultima impari a dare qualcosa alla comunità che l'ha sostenuto e formato. "Il Disabile è reso più o meno tale dal territorio in cui vive – sostiene - Oggi il processo culturale ci dice che è il territorio che rende disabili, e non le abilità personali. Paradossalmente uno dei settori per rendere le persone meno diversamente abili è l'edilizia e la fruibilità delle aree pubbliche".

Un processo che miri ad una reale integrazione non può prescindere, quindi, da come quel cittadino con particolari necessità può usufruire liberamente del territorio. Ripensare ad un piano urbanistico che sia per tutti, puntare sulle eccellenze e sulla formazione dei giovani formatori, garantendo loro dignità economica e riconoscimento salariale togliendoli dallo stato di precariato in cui si trovano attualmente, creare una rete strutturata di associazioni ed enti pubblici per un sostegno a 360 gradi e conoscere le reali abilità dei diversamente abili per inserirli come membri attivi della società sono le proposte che, se messe in pratica da un'amministrazione attenta e sensibile al tema, permetterebbero davvero di ridare dignità alla disabilità.
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