Collegio DellAndro
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Vita di città

I ragazzi del collegio "Dell'Andro" si ritrovano 25 anni dopo

Il promotore della reunion è stato Pasquale Franco De Rosa, avvocato e docente

Il passato e il presente sono uniti da un filo sottile: quello delle relazioni autentiche e delle emozioni condivise. Le stesse che hanno portato un gruppo di studenti a ritorvarsi dopo 25 anni per rivivere i vecchi tempi. Quelli dei primi amori, delle avventure da fuorisede, delle insicurezze su un futuro ancora tutto in divenire.

I ragazzi del collegio "Dell'Andro"

Nel 1996 un gruppo di ragazzi fuori sede proveniente da tanti paesini della Calabria, della Basilicata e della Puglia, si riuniva per studiare a Bari. Precisamente al collegio "Dell'Andro", nel quartiere Poggiofranco. Erano ragazzi di umili origini che, grazie agli enti per il diritto allo studio universitario, hanno avuto la possibilità di riscattarsi.

Sulla soglia del 2023, alle 23:00 di sera del 28 dicembre, si è riunito un nutrito gruppo di cinquantenni: avvocati, funzionari, docenti, dirigenti d'azienda. Sono proprio loro: gli ex studenti del "Dell'Andro" che vennero assegnati a questo collegio dall'Ente per il diritto allo studio (oggi ADISU) per cominciare l'avventura di universitari lontano dai propri paesi di origine.

I ragazzi provenivano da Corigliano, Nova Siri, Cariati in Calabria, da Banzi, Tolve, dal Vulture in Basilicata, dalla provincia di Foggia e tanti altri paesi lucani, calabresi e pugliesi. È proprio nei pressi del loro amato collegio, alla trattoria Piccole Ore di Poggiofranco, che hanno deciso di rincontrarsi dopo circa 25 anni (incontro rinviato causa covid più volte).

Tra ricordi e testimonianze

«Ricordo ancora quell'8 gennaio 1996, quando prendemmo possesso delle nostre stanze, peraltro nuovissime con i materassi nel cellophane; il "Dell'Andro" fu inaugurato quel giorno, all'indomani della chiusura della vecchia residenza ex Hotel delle Nazioni. Per me rappresentava l'unica occasione per poter studiare fuori casa con serenità: avevamo un alloggio nella sede dell'Università, un tesserino, mensa a costi bassissimi o gratuitamente, se titolari di borsa di studio. E pertanto il sacrificio delle nostre famiglie - e ricordo quello della mia premurosa madre vedova da tempo, che aveva investito tutto su di me - si completava proprio con l'intervento degli enti per il diritto allo studio, ultimo baluardo di un ascensore sociale ormai in panne». Ecco quanto dichiara Pasquale De Rosa, oggi avvocato e docente di scuola secondaria, che è stato il promotore di questo incontro.

«Quest'esperienza da fuori sede, prima esperienza fuori casa, la ricordo con affetto, io ho avuto una grande forza di volontà per non deludere le aspettative dei miei genitori. Provenivo da una famiglia umile e numerosa, il collegio è stato luogo di confronto con miei coetanei, ma anche garanzia per affrontare serenamente gli studi». Queste le parole di Miriana Carparelli, attualmente comandante Polizia municipale.

«Il collegio ha rappresentato la condivisione di esperienze e preoccupazioni tra "fratelli" che frequentavano facoltà diverse e provenivano da paesi diversi, con un reciproco arricchimento». Questa la testimonianza di Giusy Francioso, funzionario agenzia dogane e Sandro Cardone, bancario.

«Sono stati gli anni più belli della mia vita. Grazie al collegio ho avuto la possibilità di studiare: ho fatto un triplo salto avanti». È quanto racconta Teresa Delfino, responsabile aziendale (e anche moglie di un suo compagno di collegio).

«Un assoluto privilegio avere tante agevolazioni per studiare». Dichiara Giampiero, che oggi di agevolazioni alle imprese si occupa per conto di un'agenzia regionale.

«Questa reunion ha il sapore di quegli anni di formazione, riscatto sociale, degli affetti di vita e della condivisione di esperienze che sicuramente, al di là dei titoli, ci hanno reso questi: persone migliori. Racchiude le sensazioni, gli entusiasmi, ma anche le paure di quei ragazzi di un tempo verso una strada incognita che oggi ci è apparsa all'orizzonte». Così conclude Pasquale De Rosa, che da Corigliano Calabro oggi vive a pochi passi da quel collegio dove ha studiato.

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