Cronaca
La banda della "marmotta" a Modugno: esploso il bancomat dell'UniCredit
Il colpo poco prima delle ore 04.00 in via Roma, nel pieno centro cittadino. Sul posto i Carabinieri che indagano sull'accaduto
Modugno - giovedì 28 novembre 2024
19.53
E fanno due nel giro di cinque giorni. La banda dei bancomat non ha perso tempo. Dopo il colpo, solo tentato, alla filiale della banca UniCredit di Capurso, prima delle ore 04.00 alcuni malviventi hanno approfittato del favore delle tenebre per far esplodere il bancomat di un altro istituto della UniCredit, quello di Modugno.
Il bottino del raid è ancora da quantificare. Uguale è stata la tecnica impiegata, quella della "marmotta", dal metodo usato per scardinare gli sportelli automatici, con metodi sempre invasivi: la deflagrazione, infatti, ha svegliato chi risiede in via Roma, dove si trova la banca. Il piano è stato dettagliato, nella sua semplicità. I banditi hanno atteso che calasse il buio più pesto e che arrivasse l'orario giusto per presentarsi davanti alla banca, nel pieno centro cittadino, con i volti coperti.
Poi, dopo aver inserito del materiale esplosivo nell'erogatore automatico di banconote, hanno scardinato il bancomat. Un'azione velocissima, durata pochi minuti. L'onda d'urto, in ogni modo, ha causato danni ingenti: l'area, in mattinata, è stata transennata. La dinamica, da mesi ormai, è sempre la stessa: anche questa volta i malviventi hanno impiegato la tecnica della "marmotta", un oggetto in metallo con all'estremità un cono metallico, capace di contenere della polvere da sparo.
All'estremità opposta si trova l'innesco, che viene azionato dopo aver inserito il manufatto nell'erogatore delle banconote. Un dispositivo dalla "coda piatta", usato spesso per simili assalti, ma con dei risultati non sempre efficaci per i malviventi. Anche in questo caso, però, l'esplosione ha danneggiato gran parte dell'istituto bancario e la facciata del palazzo, svegliando di soprassalto e buttando giù dal letto numerosi abitanti della zona, mentre i ladri si sono allontanati in tutta fretta.
Sul posto, con i vigilantes di Sicuritalia, sono intervenuti i Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Modugno. Gli investigatori, a cui si sono uniti i colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche di Bari, hanno svolto i primi rilievi e acquisito le immagini dei circuiti di videosorveglianza dell'istituto di credito. Non si esclude che la banda (forse una batteria che opera dal sud foggiano) possa essere formata dagli stessi uomini che hanno colpito anche in altri territori.
Anche in quegli episodi, infatti, i banditi - non più di quattro persone, tre in azione, la quarta in auto - hanno inserito la "marmotta" nell'erogatore delle banconote per provocare la deflagrazione. Altro giro, altra corsa: un'ora dopo è toccato al bancomat della Banca Popolare di Milano di San Marco in Lamis, nel foggiano.
Il bottino del raid è ancora da quantificare. Uguale è stata la tecnica impiegata, quella della "marmotta", dal metodo usato per scardinare gli sportelli automatici, con metodi sempre invasivi: la deflagrazione, infatti, ha svegliato chi risiede in via Roma, dove si trova la banca. Il piano è stato dettagliato, nella sua semplicità. I banditi hanno atteso che calasse il buio più pesto e che arrivasse l'orario giusto per presentarsi davanti alla banca, nel pieno centro cittadino, con i volti coperti.
Poi, dopo aver inserito del materiale esplosivo nell'erogatore automatico di banconote, hanno scardinato il bancomat. Un'azione velocissima, durata pochi minuti. L'onda d'urto, in ogni modo, ha causato danni ingenti: l'area, in mattinata, è stata transennata. La dinamica, da mesi ormai, è sempre la stessa: anche questa volta i malviventi hanno impiegato la tecnica della "marmotta", un oggetto in metallo con all'estremità un cono metallico, capace di contenere della polvere da sparo.
All'estremità opposta si trova l'innesco, che viene azionato dopo aver inserito il manufatto nell'erogatore delle banconote. Un dispositivo dalla "coda piatta", usato spesso per simili assalti, ma con dei risultati non sempre efficaci per i malviventi. Anche in questo caso, però, l'esplosione ha danneggiato gran parte dell'istituto bancario e la facciata del palazzo, svegliando di soprassalto e buttando giù dal letto numerosi abitanti della zona, mentre i ladri si sono allontanati in tutta fretta.
Sul posto, con i vigilantes di Sicuritalia, sono intervenuti i Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Modugno. Gli investigatori, a cui si sono uniti i colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche di Bari, hanno svolto i primi rilievi e acquisito le immagini dei circuiti di videosorveglianza dell'istituto di credito. Non si esclude che la banda (forse una batteria che opera dal sud foggiano) possa essere formata dagli stessi uomini che hanno colpito anche in altri territori.
Anche in quegli episodi, infatti, i banditi - non più di quattro persone, tre in azione, la quarta in auto - hanno inserito la "marmotta" nell'erogatore delle banconote per provocare la deflagrazione. Altro giro, altra corsa: un'ora dopo è toccato al bancomat della Banca Popolare di Milano di San Marco in Lamis, nel foggiano.