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Attualità

Correva il 1988: oggi il Comune ricorda Salvatore Pantaleo

Il Palazzetto dello Sport intitolato al 25enne ucciso da un colpo di pistola vagante

Morire a 25 anni non si deve, ma purtroppo si può. Una morte assurda per un motivo assurdo: una partita di calcio. A distanza di 30 anni oggi si ricorda Salvatore Pantaleo, un ragazzo 25enne modugnese raggiunto da un colpo di pistola di grosso calibro all'addome, mentre, nel recinto della sua abitazione, commentava la partita dell'Italia. Trafitto da un proiettile sparato da alcuni killer che "festeggiavano" il successo della nazionale di calcio. Questa mattina, alle 10.30 al Palazzetto dello sport cittadino, verrà ricordato con un evento commemorativo organizzato dalla sua famiglia e dal Comune di Modugno che ha voluto intitolargli il Palazzetto. Per l'Amministrazione Magrone, "la decisione di legare il ricordo di Salvatore Pantaleo al Palazzetto dello Sport - si legge in una nota - intende essere un monito per tutti a rispettare i limiti della sobrietà e della legalità in ogni occasione, soprattutto di festa, anche di esultanze sportive". Questa, infatti, è la motivazione con la quale la Giunta Comunale ha deliberato di intitolare al giovane scomparso a 25 anni la struttura sportiva comunale. E, per questo, la cerimonia di intitolazione si svolgerà nell'ambito di un torneo amichevole di calcio tra squadre locali, con una commemorazione della giovane vittima e l'apposizione di una targa ricordo. Salvatore era il classico bravo ragazzo. Era incensurato e disoccupato. Il terzo dei sette figli del custode del campo comunale. Tutto è avvenuto il 14 giugno 1988 durante la partita di calcio Italia-Spagna. Vinta la partita da parte degli azzurri è subito festa. A bordo di una Mercedes di colore scuro, come si legge nell'articolo che la Gazzetta del Mezzogiorno fece il giorno dopo l'accaduto, arrivano in via Tagliamento, due o forse tre killer e iniziano a sparare all'impazzata contro le auto in sosta. Raggiungono il cancello in ferro dell'abitazione della famiglia Pantaleo e sparano altri due colpi. Uno dei quali attraversa i finestrini dell'auto di proprietà di Salvatore, perfora la lamiera del portone dietro la quale si trovava proprio il 25enne e lo colpisce al fianco sinistro per poi uscire dal rene sinistro perforandogli alcuni organi vitali. Lui stava uscendo di casa con il fratello Antonio per comprare le sigarette, e di lì sarebbe passato dalla ragazza per augurarle la buonanotte. Immediata la corsa in ospedale, ma nulla da fare. Salvatore non riprende più conoscenza e muore tra le braccia del fratello. La sua morte ancora senza responsabili ma ancora oggi ci si chiede come possa una vittoria sportiva causare la fine della vita e del futuro di un ragazzo.
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