Om, il sindaco Magrone: 'Credo in una soluzione'

Il sindaco Magrone sulla situazione degli ex lavoratori

mercoledì 6 giugno 2018 17.12
Om, questione ancora aperta ma in via di risoluzione. Piccoli spiragli di speranza si stanno aprendo per i lavoratori dipendenti dell'ex Om Carrelli di Modugno. A dirlo il sindaco Nicola Magrone che ha aperto il Consiglio Comunale, avvenuto ieri, con un riassunto della lunga vicenda che ha toccato in prima persona numerose famiglie modugnesi. Il sindaco ha risposto alla necessità, esposta dai consiglieri di minoranza Simona Vitucci e Domenico Clementini, di essere informati sull'andamento della vicenda.
"È bene ricostruire per non dimenticare com'è andata – afferma Magrone – questa è una storia drammatica ma ho fiducia che si possa arrivare ad una soluzione. Non ci siamo dimenticati dei lavoratori".
Il primo cittadino divide la vicenda in tra parti. La prima è quella del fallimento dell'Om, con la mobilitazione dei dipendenti che furono licenziati da un giorno all'altro.
"Fu un agosto storico quello della mobilitazione dei lavoratori del 2013 – racconta - Io sono stato con loro in prima fila ma non si è mai avuta chiarezza. Non si è mai capito se il fallimento fosse dipeso da una reale difficoltà economica oppure solo per una dislocazione. Fu una fase pensante di conflitto anche perchè l'azienda portò via i carrelli già prodotti".
Seconda fase. Cosa fare per i lavoratori. La Regione e tutte le istituzioni si mobilitarono. Venne definita la possibilità di dare gratis il capannone a tutti coloro che volessero far rinascere l'attività. Approvata una delibera consigliare per condividere il tentativo di salvare gli operai.
"Alla fine fu il ministero dello sviluppo, per mezzo dell'Ivitalia, a scegliere come interlocutore finale la Tua – spiega - che avrebbe dovuto riconvertire l'Om Carrelli in un'azienda di produzione di auto elettriche. Il Comune non aveva la possibilità di scegliere, solo l'Ivitalia poteva. Quando dopo tanto tempo venne presentata la macchina alla Fiera del Levante la Tua, considerata migliore dal punto di vista delle garanzie, era stata già messa in liquidazione".
Si arriva quindi alla fase tre. Recupero della situazione. L'Om è morta, la Tua è fallita, i lavoratori sono ancora in bilico.
"L'Invitalia invece di affrontare la situazione ha ritirato i fondi lasciano i lavoratori allo sbando - è il parere del sindaco – stiamo cercando di trovare la migliore soluzione possibile tra le varie proposte. La cosa fino ad oggi non ha portato ancora ad alcun risultato pratico, ma sono fiducioso".
Si stanno valutando proposte di varie aziende e imprenditori per salvare i circa 200 posti di lavoro, ma la situazione è ancora in divenire. Una delle proposte potrebbe provenire dalla ditta Carmosino.