Crollo a Modugno, interdetta l'area a pedoni e auto

Il sindaco ha firmato una ordinanza, sarà valida fino al completamento dei lavori di messa in sicurezza

domenica 10 gennaio 2021 19.50
Il sindaco di Modugno, Nicola Bonasia, ha firmato un'ordinanza sindacale, con decorrenza immediata e valevole fino al completamento dei lavori di messa in sicurezza dell'immobile, con la quale si vieta la circolazione dei pedoni e la circolazione e la sosta per tutti i veicoli, in piazza Plebiscito nel tratto di strada compreso tra via Candido Sassi e via Papa Giovanni XXIII ed in via Gian Battista, Stella nel tratto tra via Enrico Toti e piazza Plebiscito, in seguito al crollo della palazzina avvenuto ieri notte.

L'interdizione dell'area avverrà con l'impiego di transenne mobili, le quali circoscriveranno l'area del crollo, per impedire l'accesso da parte di chiunque, eccetto degli operatori incaricati della messa in sicurezza.

«A seguito dei sopralluoghi e delle verifiche si è constatata la quasi totale distruzione della struttura portante, dei muri perimetrali e dei solai dell'immobile - spiega il sindaco - Il tetto è crollato rendendo la parte superiore del fabbricato priva di qualsiasi "coronamento statico" che potesse garantire la stabilità e la sicurezza dei muri perimetrali, fatiscenti e pericolanti, le cui condizioni deteriorate abbinate alle avverse condizioni climatiche, potrebbero essere causa di ulteriori crolli e fattore di enorme pericolo per incolumità e sicurezza delle persone. Per questa ragione, considerato che lo stato dei luoghi ha evidenziato necessità, senza procrastinazione alcuna, di porre immediatamente in sicurezza il sito, in accordo con il vicesindaco, che ha supervisionato le operazioni ininterrottamente, il comandante della polizia locale e gli uffici edilizia privata e lavori pubblici del Comune di Modugno, ho disposto l'immediata inibizione del transito e la pronta messa in sicurezza del sito mediante opere di demolizione controllata della restante parte dell'edificio».

«Posso fortunatamente confermare che nessuno è rimasto coinvolto nel crollo, ci sono solo danni materiali - sottolinea Bonasia - L'edificio era completamente disabitato, così come fortunatamente anche quello vicino. L'accaduto impone un'attenta riflessione sul grado di sicurezza del nostro patrimonio immobiliare, cominciando da una rapida e completa mappatura degli immobili in stato di degrado e da un successivo piano generale di rinnovamento e riqualificazione degli stessi fabbricati, per i quali - è bene ricordarlo - sussistono precisi obblighi di cura e manutenzione da parte dei soggetti proprietari».

«Non ci gireremo dall'altra parte come nulla fosse - conclude - Dovremo immaginare un piano di incentivi locali, che si aggiungono a quelli già ampiamente garantiti dal quadro normativo nazionale, con l'obiettivo di ammodernare e rendere sicuro il patrimonio edilizio della nostra città, pur preservandone tratti storici e di valore artistico-architettonico. D'altronde è quello per cui ci siamo sempre battuti, anche quando eravamo minoranza di questa Città, combattendo contro la cecità di chi sembrava proprio non voler guardare al futuro e alla necessità di garantire ai nostri edifici, la necessaria sicurezza anti-sismica e l'inderogabile efficientamento energetico che le stesse norme di settore richiedono».