Siglato il protocollo operativo sulle aggressioni e violenze agli operatori sanitari nell’area metropolitana di Bari

Tavolo di lavori tra Prefetti della Puglia, Forze dell’Ordine e i vertici del sistema sanitario regionale

giovedì 6 novembre 2025 12.43
E' stato sottoscritto, nella mattinata odierna, in Prefettura, un protocollo operativo finalizzato a rafforzare la collaborazione istituzionale utile a tutelare gli operatori sanitari e socio-sanitari da aggressioni o atti di violenza. L'accordo è stato siglato dal Prefetto di Bari, dal Direttore Generale della ASL di Bari, dal Direttore Generale del Policlinico di Bari e dai rappresentanti legali dell'Ospedale IRCCS "Saverio De Bellis" di Castellana Grotte e degli IRCCS Maugeri ed Istituto Tumori "Giovanni Paolo II" di Bari, alla presenza dei vertici provinciali delle Forze dell'Ordine.

Il Protocollo, redatto ai sensi dell'art. 7 della legge n.113/2020 e delle linee di indirizzo approvate dalla Regione Puglia, rappresenta l'esito del tavolo di lavoro coordinato dalla Prefettura di Bari, a cui hanno partecipato tutti i Prefetti della Puglia, i rappresentanti delle Forze dell'Ordine ed i vertici del sistema sanitario regionale.

Gli impegni assunti con la stipula del protocollo puntano a garantire maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nei Pronto soccorso, nei servizi di emergenza-urgenza e nelle strutture territoriali più esposte al rischio. Inoltre, è obiettivo comune favorire la realizzazione di specifiche attività di monitoraggio del fenomeno, di informazione e di formazione rivolte al personale sanitario e socio-sanitario e agli operatori delle Forze di Polizia in materia di prevenzione, contenimento e gestione delle situazioni di conflitto e degli episodi di violenza, definendo strategie di prevenzione efficaci.

Tra le misure operative, l'accordo prevede l'attivazione di canali diretti di comunicazione tra le strutture sanitarie e le Forze dell'Ordine per segnalazioni tempestive, l'installazione e il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nelle strutture sanitarie, l'istituzione di tavoli permanenti di coordinamento tra Prefettura, Asl e Forze dell'Ordine, la formazione obbligatoria del personale sanitario sulla gestione delle situazioni di rischio, l'analisi periodica degli eventi e l'attivazione di audit interni per individuare cause e azioni correttive.

Nel dettaglio, l'Asl di Bari si impegna a potenziare le misure di prevenzione con sistemi di videosorveglianza e teleallarme collegati a Control Room dedicate e favorire servizi di sicurezza complementare, mediante vigilanza privata nelle strutture "ad alto rischio", utilizzo di applicazioni mobili geolocalizzate da installare sugli smartphone e dispositivi per l'allerta immediata in caso di pericolo (c.d. "uomo a terra"). Tali interventi saranno accompagnati dallo svolgimento di campagne di sensibilizzazione verso gli operatori sanitari al fine di denunciare qualsiasi forma di aggressione, dall'organizzazione di corsi di formazione sulle tecniche di comunicazione con le persone che accedono ai servizi sanitari e socio-sanitari, con particolare riferimento ai servizi di emergenza e ai servizi ad "alto rischio" e dalla promozione di attività di informazione e sensibilizzazione, d'intesa con l'Ufficio Scolastico Provinciale, negli istituti della provincia.

Nell'ambito del protocollo, la Prefettura assicura il coordinamento del sistema, convocando – quando necessario – il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica per l'analisi delle criticità e la definizione di misure mirate. Le Forze di Polizia a competenza generale garantiranno il monitoraggio dei presidi individuati come "sensibili", l'inserimento degli stessi nei piani di controllo del territorio e il pronto intervento in caso di segnalazioni tramite NUE (Numero Unico di Emergenza) 112 o sistemi telematici di allerta.

"Con la sottoscrizione di questo Protocollo", ha dichiarato il Prefetto di Bari, Francesco Russo, "teniamo fede ad un impegno che avevamo assunto qualche mese fa, alla presenza dei vertici regionali, all'indomani degli incresciosi episodi di violenza che avevano visto come vittime medici, infermieri ed operatori sanitari della Puglia. Prenderci cura della sicurezza sul lavoro di chi quotidianamente si prende cura della nostra salute è un obbligo morale prima ancora che un dovere istituzionale. Oggi, ribadiamo ancora una volta che lo Stato è presente e non fa mancare la propria tutela a chi vede la propria incolumità insidiata da coloro che, con le proprie azioni scellerate, mettono a repentaglio i principi di una sana convivenza civile".

In tal senso, il Questore di Bari, Massimo Gambino, ha ribadito che: "la sottoscrizione dell'odierno protocollo costituisce un ulteriore addentellato al virtuoso sistema della "sicurezza condivisa", che vede la Polizia di Stato quale principale attore nelle strutture sanitarie, laddove insista un presidio di pronto soccorso , con i cosiddetti "posti di polizia".

Anche in virtù di possibili e future progettualità, la Polizia di Stato, nel breve periodo, potrebbe coinvolgere, come avvenuto in altre realtà del territorio regionale, gruppi di volontariato, costituiti da ex appartenenti alla Polizia di Stato, che possano concorrere a rafforzare il senso di sicurezza all'interno dei nosocomi".

Un concetto condiviso anche dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Generale Gianluca Trombetti, il quale ha precisato che: "la sigla dell'odierno protocollo valorizza ulteriormente la collaborazione esistente tra l'Arma e le strutture sanitarie presenti sul territorio a tutela del personale medico e paramedico, orientando in maniera efficace le risorse in un contesto di assoluta condivisione della necessità di prevenzione dei reati a loro danno".

Positivo il riscontro dei vertici del sistema sanitario provinciale. "Questo protocollo operativo", ha affermato il Direttore Generale della ASL di Bari, Luigi Fruscio, "segna un ulteriore passo importante nel percorso intrapreso già a livello regionale per la tutela della sicurezza degli operatori sanitari e per il rafforzamento della collaborazione tra la ASL di Bari, Prefettura e Forze dell'Ordine. La ASL di Bari rinnova il proprio impegno in prima linea a creare ambienti di lavoro sicuri, dove la cura possa esprimersi pienamente in condizioni di protezione e rispetto reciproco. Nell'ultimo anno all'interno dei nostri ospedali abbiamo istituito la figura dell'infermiere di processo: quasi 200 operatori formati e già in servizio nei pronto soccorso, per fornire informazioni tempestive e corrette a utenti e familiari e ridurre tensioni e aggressioni. E' stato istituito un gruppo di lavoro aziendale e avviata formazione specifica al personale più esposto, del Set 118 , servizi di Psichiatria e pronto soccorso. Prevenire e contrastare gli episodi di violenza nei luoghi di cura significa proteggere chi lavora per la salute dei cittadini e garantire un sistema sanitario fondato sul rispetto, sulla fiducia e sulla responsabilità condivisa".

Parole condivise anche dal Direttore Generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce, il quale ha precisato che: "Lavoriamo ormai da tempo per garantire e migliorare la sicurezza degli operatori sanitari, in particolare nei Pronto Soccorso del Policlinico e del Giovanni XXIII, dove possono verificarsi le situazioni più critiche. Molte delle azioni previste dal Protocollo sono già una realtà nei nostri presidi ospedalieri: l'implementazione della videosorveglianza, la presenza di personale di vigilanza dedicato, l'attivazione del gruppo di lavoro per la prevenzione delle aggressioni e la valorizzazione dell'infermiere di processo come figura di raccordo tra équipe e pazienti. Abbiamo inoltre implementato, come previsto dalle linee guida regionali, i percorsi formativi rivolti al personale, per migliorare la gestione delle situazioni di conflitto e la qualità della comunicazione con gli utenti.

Il protocollo firmato oggi consolida e coordina questo lavoro, rafforzando la collaborazione con la Prefettura e con le Forze dell'Ordine. È un importante segno di attenzione verso chi, ogni giorno, dedica la propria professionalità alla cura delle persone: tutelare la sicurezza di chi cura significa tutelare la salute di tutti".

Da ultimo, il Commissario Straordinario dell'IRCCS Istituto Tumori "Giovanni Paolo II" di Bari, Alessandro Delle Donne, ha sottolineato che: "Le aggressioni, la violenza fisica e verbale non si registrano solo nel pronto soccorso ma anche sui social, nei contatti telefonici con i parenti, negli ambulatori, nei reparti e in tutti in quei contesti in cui lo sconforto generato dalla diagnosi oncologica provoca tensione e paura. È qui che si rompe il rapporto sereno e di fiducia fra medico e paziente. Anche per questo, l'Istituto tumori di Bari ha istituto un proprio gruppo di lavoro che, anche attraverso attività di formazione dedicata, possa tutelare il benessere degli operatori sanitari e, al contempo, il corretto processo di presa in carico dei pazienti oncologici".