Questione Om, il sindaco detta le sue considerazioni

Magrone chiede l'assunzione di tutti i lavoratori

venerdì 19 ottobre 2018 17.19
"Oggi piangiamo per gli operai, domani per i bambini morti di cancro". A dirlo il sindaco di Modugno Nicola Magrone, prima dell'interruzione che ha portato il Consiglio comunale alla tanto agognata approvazione dell'atto di indirizzo per la concessione del capannone dell'ex ditta Om Carrelli alla ditta Selectika. Per il primo cittadino quella dei lavoratori dell'ex Om è una storia antica datata 2012. Padri di famiglia sbattuti fuori da un giorno all'altro, il cui destino non è tuttora chiaro. "Temo che l'incertezza sui lavoratori ex Om durerà ancora – afferma Magrone - Lo tempo per la genericità della proposta. Ci vuole coraggio a dirlo ma è importante che questa non diventi una questione "Tua" bis, esperienza terribile ma ignorata. Com'è possibile che una ditta in fallimento sia stata incaricata di un atto pubblico? Abbiamo detto alla Tua di rifarci il capannone, cosa che è ancora in corso. Giuridicamente il capannone non si sa dove sta. Siamo in attesa dell'arrivo di questo sbocco. So che i lavoratori non saranno d'accordo, ma nostro dovere è tutelare loro, l'ambiente e i beni del comune da un possibile, se non più gravoso, secondo disastro. Non posso dire si sullo stile di De Caro". Per il sindaco ci sono troppe domande che rimangono senza risposta. Quando i lavoratori saranno inseriti? Ci sono rassicurazioni sull'impatto ambientale? In caso di fallimento del progetto il Comune riuscirà a riavere subito il capannone o dovrà affrontare una nuova causa legale come sta accadendo con la Tua? "Noi dobbiamo pensare al recupero di tutti i lavoratori – spiega – dobbiamo avere garanzie. Il capannone deve tornare non con la stessa speditezza della Tua. Questo consiglio serve a questo. Non sappiamo quando i lavoratori torneranno a lavoro, vogliamo assecondare ma non so come possiamo rendere compatibile la nostra posizione con chi spinge. Io chiedo indicazione al Consiglio". Magrone non nasconde, infine, le sue perplessità sulla soluzione Selectika, che per molti viene vista come una salvezza, ma che per il sindaco ha troppi punti oscuri. "Non è una soluzione indolore - spiega il primo cittadino - e non dobbiamo accoglierla con la fanfara. Però pur non potendo scegliere l'azienda abbiamo il diritto di chiedere rassicurazioni sull'impatto ambientale, sul futuro di tutti i lavoratori e sul ritorno celere del capannone al Comune nel caso di fallimento del progetto. È questo che chiedo di votare oggi".