Inceneritore NEWO a Modugno, ricorso al Tar in aula il 27 aprile

L'obiettivo del Comitato l'annullamento delle autorizzazioni ambientali rilasciate dalla Regione Puglia

lunedì 12 aprile 2021 17.04
Il prossimo 27 aprile si discuterà al Tar Puglia il ricorso per l'annullamento delle autorizzazioni ambientali rilasciate dalla Regione Puglia alla NEWO S.p.A. per la realizzazione in zona Asi Bari-Modugno, in territorio di Bari e in prossimità del quartiere San Paolo, di un mega inceneritore a ossicombustione di rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi.

In aula ci sarà il Comitato No Inceneritore, rappresentato giuridicamente dalla Ins. Corsina Depalo e difeso in giudizio dall'Avv. Luigi Campanale del Foro di Bari, che dal 2018 conta al suo interno sia singoli cittadini che altri comitati e associazioni ambientaliste e di volontariato che lottano per fermare la realizzazione dell'impianto (unico al mondo), basato su una tecnologia ITEA da tempo in fase di sperimentazione, ancora non conclusa ma intanto oggetto di valutazione non positiva da parte di ARPA Puglia che ne sconsigliava la prosecuzione già nel 2017.

«Faremo tutto quanto è in nostro potere - dichiarano - per riportare nell'alveo delle norme, previste dall'ordinamento Comunitario e Nazionale, l'impianto di incenerimento della NEWO e quindi chiederemo di annullare l'autorizzazione originaria e la determina».

In merito si è anche espressa la senatrice M5S, Patty l'Abbate: «Attendiamo serenamente la decisione della magistratura amministrativa ma ribadiamo la nostra netta opposizione a un progetto insostenibile sotto l'aspetto ambientale ed economico. Le comunità interessate vanno ascoltate. Non si possono ignorare le istanze di comitati, associazioni e semplici cittadini che chiedono a gran voce di fermare il progetto».

«Seguiremo attentamente costantemente l'iter di questa vicenda – aggiunge la consigliera regionale M5S Grazia Di Bari – e ci faremo promotori di apposite audizioni nelle commissioni regionali con tutti gli enti interessati. Nelle more delle decisioni della giustizia amministrativa occorre fare chiarezza per dare risposte definitive alle comunità».