Consulta giovanile, i criteri della scelta. Chi può spiegare cosa è successo?

A giugno fu approvato un altro documento. Stravolto?

mercoledì 5 febbraio 2020 8.39
"Ne faranno parte, unitamente a tutte le associazioni modugnesi per lo più composte da giovani, l'assessore o il consigliere delegato alle politiche giovanili, un rappresentante studentesco di istituto per ognuna delle scuole media superiori cittadine, eventuali rappresentanti studenteschi di Atenei e/o Politecnici residenti nel territorio comunale". Questo è uno dei passaggi essenziali per la costituzione della Consulta giovanile. Consulta approvata in Consiglio comunale a giugno scorso. A vedere però le foto il numero di partecipanti è davvero esiguo. Alcuni di loro sono conosciuti perché legati ad assessori o come nel caso di Giovanni Lomoro con la doppia funzione: segretario di partito e membro di un'associazione. E il resto dei giovani che a Modugno organizzano eventi e manifestazioni? E i rappresentanti degli istituti? Nessuno. Sono stati contattati e non si sono presentati?
La Consulta è frutto di un lavoro proposto dal consigliere d'opposizione Nicola Bonasia che ha lavorato con il collega maggioranza Paolo Magrone. E alla fine il testo è arrivato in Consiglio ottenendo il sì unanime. A storcere il naso per quel 'e' una proposta del consigliere Bonasia' è l'assessore Ilaria Leandro che col suo fake sulla pagina Facebook di Magrone sindaco replica: "Ideata dal consigliere Bonasia, riproposta e rivista, condivisa dall'intera amministrazione. È un risultato per tutti soprattutto per la città. Amministrare non è una gara al merito. Contano i risultati. Per la città e nessun'altro. Complimenti quindi ad una amministrazione che (per chi ignorasse) è fatta di consiglieri e assessori. Buon lavoro alla Consulta".