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Politica

Il distretto del commercio fa storcere il naso in Consiglio. Sciannimanico: 'non è un centro del potere'

Botta e risposta con il consigliere Vitucci

Distretto urbano del commercio? Piace ma alcuni commercianti si sentono eesclusi. La Regione Puglia ha finalmente dato il via libera alla nascita di questo nuovo strumento, a darne notizia l'assessore alle Attività produttive Danilo Sciannimanico durante lo scorso Consiglio comunale. Ma alcune associazioni di commercianti reputano di non essere state interpellate in quello che è un progetto di rinascita del commercio modugnese. La polemica è sorta già nello scorso Consiglio comunale, con un acceso dibattito tra la consigliera di minoranza Simona Vitucci, e l'assessore alle Attività produttive Danilo Sciannimanico. L'oggetto del contendere sarebbe la mancata partecipazione dell'associazione dei commercianti Acam alla costituzione del distretto urbano del commercio.
"L'amministrazione o chiunque abbia redatto lo statuto di costituzione del Duc - afferma Simona Vitucci - avrà utilizzando un metodo per scegliere la Confesercenti piuttosto che la Confcommercio. Mi auguro che il parametro sia stato il numero degli iscritti, altrimenti non si capisce perché un'associazione che si è costituita già da mesi, come Acam, che consta un numero cospicuo di iscritti non sia stata interpellata per la costituzione del distretto urbano del commercio che dovrebbe riguardare tutti i commercianti modugnesi".
A rispondere l'assessore alle Attivita' Produttive Danilo Sciannimanico che evidenzia come non si sia trattata di una scelta o di un'esclusione, ma che tutte le associazioni che vorranno far parte del progetto potranno farlo una volta partito.
"Il distretto del commercio non deve essere un centro di potere - spiega l'assessore - o uno strumento di lotta politica anche perché ha scadenza 31 dicembre 2050. Deve essere un salto di paradigma nella nostra città. L'amministrazione non ha fatto una scelta, la costituzione del Duc passa attraverso il coinvolgimento di due associazioni di categoria, coloro che a livello nazionale contano il maggior numero di iscritti.
Nel 2011 la giunta Vendola fa un regolamento attuativo sul discorso del Duc che obbliga le amministazioni comunali a dialogare con Confcommercio e Confesercenti, indipendentemente dal numero di iscritti che conta sul territorio. In definitiva queste istituzioni, indipendentemente dal numero di iscritti sul territorio modugnese, siedono con le pubbliche amministrazioni nella costituzione dei Duc in tutt'Italia".
Le associazioni di categoria modugnesi potranno si far parte dei Duc ma potranno accedervi successivamente, mediante una campagna di audit proposta sia dalla maggioranza sia dal consigliere di minoranza Nicola Bonasia. Quest'ultimo ha fatto suo un emendamento presentato dall'Acam che chiedeva di ridurre da tre anni a tre mesi il direttivo ( i cittadini non possono presentare emendamenti). Sciannimanico ha poi ripercorso le tappe che hanno portato al raggiungimento di questo obiettivo e ha delineato un crono programma da seguire da concludersi entro il 14 agosto.
Ma cos'è il Duc? "Un'associazione costituita dal Comune di Modugno, Confcommercio Regione Puglia e Confesercenti regionale che mette insieme tutte le realtà locali per, allo stesso tempo, difendere e rilanciare il commercio con i suoi prodotti tipici del nostro territorio".
Il via libera della Regione ha messo fine ad un percorso nato un anno e mezzo fa mediante un protocollo d'intesa al quale poi ha fatto seguito una delibera di giunta di settembre scorso che ha accelerato il progetto che è stato presentato a giugno. Il si regionale ha fatto aprire un altro capitolo, in quanto entro il 14 agosto si dovrà costituire il Consiglio di amministrazione del Duc. Il Comune co-finanzierà il progetto per un importo di 8mila euro e emanerà un bando pubblico.
Lo statuto è già stato deliberato e prevede che dopo tre anni il Cda passi da 3 a 5 membri, diversamente da quanto accade negli altri Duc. Il provvedimento, votato all'unanimità, ma conserva ancora qualche dubbio da parte della minoranza che ha richiesto una maggiore partecipazione e informazione sul progetto, è che venga davvero aperto a tutte le associazioni di commercianti locali.
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